Il Flamenco di Jerez: Culla dell’Anima Andalusa
Il flamenco è un’arte dove musica, canto e movimento si intrecciano per raccontare storie di vita, dolore e amore. È il canto dei poveri e degli emarginati, di chi ha difficoltà a trovare un posto nella società e racconta di fatica, nostalgia, fame, dolore, malinconia e, soprattutto, libertà. È così speciale che l’UNESCO l’ha dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità nel 2010.
Le Radici del Flamenco: Un’Antica Storia Andalusa
- Le Radici del Flamenco: Un'Antica Storia Andalusa
- Jerez de la Frontera e i quartieri gitani: culla del flamenco
- Il ballo Flamenco: Una Danza, una Musica, una Passione
- I Diversi Stili di Flamenco: Dai Fandangos alla Soleá
- Jerez e il suo legame con il flamenco
- Zambomba: il Natale a Jerez
- Jerez: Il Santuario del Flamenco
- Flamenco tutto l'anno
- Jerez e il suo rapporto con il flamenco moderno
- I Migliori Luoghi per Vivere il Flamenco a Jerez
- Curiosità e Miti sul Flamenco
- Cosa Significa il Nome Flamenco?
- Il Flamenco: L'Essenza di Jerez Che Devi Vivere
Non esistono certezze assolute sull’origine del flamenco. Ciò che sappiamo con sicurezza è il legame profondo con i gitani, presenti in Spagna già dal 1425, quando arrivarono dalla lontana India del Nord percorrendo la via verso Santiago de Compostela in pellegrinaggio. Solo nel 1462 compaiono i primi documenti che testimoniano la loro presenza in Andalusia.
È qui, nella cornice della Reconquista, in quel crogiolo in cui arabi, ebrei e cristiani si incontrarono e si mescolarono, che il flamenco avrebbe trovato il suo cuore: una voce unica, nata dall’intreccio di lingue e suoni diversi, capace di trasformarsi in un solo grido di dolore e di passione.


Alfred Dehodencq (1851)
Jerez de la Frontera e i quartieri gitani: culla del flamenco
Come nella rumba di Paco de Lucia Entre dos aguas il flamenco a Jerez de la Frontera nasce e cresce in due grandi quartieri.
Quando i gitani arrivarono a Jerez nel XIV secolo si stabilirono fuori dalle mura della città, in zone periferiche che con il tempo avrebbero assunto un carattere unico e inconfondibile. Attorno a una piccola cappella sorsero due quartieri destinati a entrare nella leggenda: Santiago e San Miguel.
- A San Miguel, i gitani si dedicarono soprattutto alla pesca e all’arte della fonderia.
- A Santiago, invece, la vita ruotava attorno al lavoro nei campi e alle attività agricole.
Santiago
La leggenda narra che fu proprio tra calle Nueva e calle Cantarería, in un angolo di poco più di cento metri quadrati, che nacque il cante “por bulería”. Santiago è più di un quartiere: è la culla di dinastie leggendarie che hanno dato al flamenco alcuni dei suoi nomi più grandi. Qui, i Sordera, i Morao, gli Zambo – famiglie di cantaores e di chitarristi – hanno forgiato un’eredità destinata a riecheggiare per sempre nelle note struggenti del flamenco.
San Miguel
San Miguel, la Plazuela, dall’altro lato, è la passione. Questo quartiere non guarda il campo, ma la baia, il mare. Le sue vie sono più ampie e soleggiate, ci accoglie l’ermita della Yedra con al centro una Paquera che lancia il suo”queijo”-grido- al cielo.
Lola Flores occupa con il suo monumento il centro del quartiere, mentre per le vie limitrofe i busti di bronzo di alcuni grandi cantaores raccontano la storia del flamenco, l’anima stessa di questa terra andalusa.
Il quartiere “scomparso” Albarizuela
Solo più tardi nacque un terzo quartiere, Albarizuela, che si sviluppò attorno al mattatoio cittadino. Anche lì, famiglie gitane trovarono casa e contribuirono a creare un tessuto sociale e artistico unico.
A differenza di altre città andaluse dove le famiglie gitane sono state trasferite in zone periferiche e disagiate, in questi due quartieri seguono ad abitare una buona percentuale di famiglie gitane in armoniosa convivenza con altri gruppi sociali.
Da questi luoghi, apparentemente marginali, sono emersi alcuni dei più grandi artisti gitani di Jerez de la Frontera. Cantaores e bailaores che hanno portato il flamenco dai patios e dalle tabernas della città fino ai grandi teatri di Madrid e del mondo intero.
Sulle orme del flamenco a Jerez de la Frontera
Passeggiare per i quartieri storici di Jerez significa ripercorrere la memoria del flamenco attraverso statue, targhe e busti che rendono omaggio ai suoi grandi protagonisti.
Il cammino inizia in calle Manuel Torre, davanti al suo busto, prosegue verso la Plazuela con la statua di La Paquera, e lungo calle Empedrada con il busto di Diego Rubichi presso la peña La Bulería.
Tornando verso il centro, incontriamo la targa sulla casa natale di Don Antonio Chacón, la statua di Lola Flores e di nuovo un busto dedicato a Chacón, primo artista a incidere un disco agli inizi del Novecento.
Infine, nel quartiere di Santiago, ci attendono due giganti della tradizione: Fernando Terremoto e Manuel Soto Monje “El Sordera”, i cui busti si fronteggiano in uno spazio carico di storia ed emozione


Artisti che hanno fatto la storia a Jerez de la Frontera
È difficile parlare di flamenco senza citare i grandi nomi legati a Jerez de la Frontera. Da qui provengono voci leggendarie come La Paquera de Jerez (Francisca Méndez Garrido) e El Terremoto, o chitarristi come Moraíto Chico, che hanno portato la passione jerezana sui palcoscenici di Madrid e nei teatri del mondo.


Lola Flores: fuori dagli schemi del flamenco, ma nel cuore della sua città
Lola Flores, conosciuta come “La Faraona”, fu una delle figure più iconiche della cultura spagnola del Novecento. Un giornalista la definì con una frase rimasta celebre: “No canta, no baila, pero no se la pierdan”, sottolineando che il suo talento non stava nella tecnica, ma nell’arte di trasmettere pura emozione.
Negli anni della sua carriera rappresentò la passione e la forza del flamenco, diventando un simbolo popolare e universale della Spagna. Oggi, a Jerez de la Frontera, sua città natale, Lola Flores non è solo un ricordo: è patrimonio culturale, identità collettiva e motivo di orgoglio, celebrata con un museo.
Se sei a Jerez o stai pensando di passare da questa città il museo di Lola Flores è un luogo che non puoi non visitare.
- orario apertura:
- martedì-domenica 10.00-14.00
- venerdì-sabato 16.00-19.00
- biglietti: 10 euro
Il ballo Flamenco: Una Danza, una Musica, una Passione
All’inizio, era soltanto un modo per dare voce al dolore, alla gioia, alla rabbia e all’amore. Erano voci che risuonavano libere, senza bisogno di altro se non della propria forza e vulnerabilità.
Nell’Ottocento, entrò in scena la chitarra, e tutto cambiò. Le corde vibranti aggiunsero complessità al canto, amplificando le emozioni e creando un dialogo unico tra il chitarrista e il cantante.
Come in un crescendo inarrestabile, fu durante le invasioni napoleoniche che si aggiunse un altro elemento essenziale: il ballo, prendendo spunto dal balletto francese. Iniziò allora la danza, con il suo linguaggio fatto di movimenti intensi e decisi, di colpi di tacco che riecheggiano come battiti di cuore, di mani e braccia che sembrano raccontare una storia, una storia piena di emozione e passione.
Le Tre Componenti del ballo : vocabolario flamenco
- “Cante”: Il canto flamenco è il grido dell’anima attraverso le voci dei suoi “cantaor”. La voce, a volte aspra e spezzata, a volte dolce e malinconica, racconta storie di gioia, dolore, amore e perdita.
- “Baile”: Il flamenco è una danza astratta che non racconta storie ma stati d’animo, è come un’esplosione di energia in movimento! Immagina una combinazione perfetta di passi veloci, giri mozzafiato e braccia che raccontano storie, il tutto condito con un pizzico di passione e teatralità.
- “Toque” o accompagnamento con chitarra nel cante flamenco è come il compagno di viaggio perfetto: sempre lì, a supportare, a rispondere, a fare da eco al canto. Nel caso in cui ci sia un ballerino la chitarra accompagna il cante e il baile in un alternarsi di momenti di protagonismo fra gli elementi.

copyright Tamara Pastora by Flamenco de Jerez

copyright Tamara Pastora by Flamenco de Jerez

copyright Tamara Pastora by Flamenco de Jerez
Cosa Esprime il Flamenco?
Il flamenco non indica semplicemente una particolare forma di canto o di ballo, nasce come manifestazione artistica di gruppi ai margini della società andalusa che cantano il loro disagio, la fatica, il dolore.
Jerez de la Frontera è una città in cui il flamenco è presente nelle vie, nelle piazze, nelle scuole, nelle accademie, nei tabancos e nei tablaos, è parte dell’essenza di chi la abita. Si potrebbe affermare che “si respira nell’aria”.
I Diversi Stili di Flamenco: Dai Fandangos alla Soleá
Il “compás” ovvero la metrica musicale del flamenco è uno dei parametri che definisce lo stile. Diversi sono gli stili che caratterizzano il flamenco; il primo genere che contribuì a dare una metrica e una ritmica caratteristica al flamenco è il Fandango. Già noto nel ‘700 si ritiene che sia la fusione di elementi indiani e arabi radicati nel sud della Spagna.
- Alegrías: è un genere che si forma dalla Jota, ballo popolare del XVIII sec. rimaneggiato dal flamenco in chiave artistica con un canto allegro.
- Bulería: si distingue per essere uno stile di festa, con un ritmo veloce e che si presta più di altri al jaleo- una serie di suoni di incitamento e accompagnamento al ballo- e al battito ritmico delle mani.
- Sevillanas: sono uno dei balli più popolari e appassionanti della Spagna, originario dell’Andalusia. Le Sevillanas sono composte da quattro parti, chiamate anche “coplas” o “coplas sevillanas”, e ognuna ha una struttura di passi ben precisa che si ripete.
- Villancicos: sono le canzoni tradizionali natalizie spagnole, simili ai nostri canti di Natale. Queste canzoni hanno origini antiche che risalgono al Medioevo e al Rinascimento, ma nel tempo si sono evolute fino a diventare un elemento musicale fondamentale delle festività natalizie.
La Bulería, Il Cuore di Jerez
La Bulería di Jerez: è l’anima della festa. Si tratta di un ritmo rapido, vivace, che chiama tutti a partecipare con grida d’incitamento, il famoso jaleo.
Che sia una festa intima tra amici o un evento pubblico, spesso in una piazza, uno alla volta i partecipanti si fanno avanti per ballare la propria “pataita”, un’esibizione personale, spontanea, che nasce dal cuore. Lo stesso accade in uno spettacolo più strutturato, a turno, il cantaor, il chitarrista e il bailaor si lasciano trasportare dalla magia della bulería, concludendo la loro esibizione uno dopo l’altro celebrando l’arte del flamenco
Jerez e il suo legame con il flamenco
Oltre ai grandi eventi, la città custodisce spazi dove il flamenco si vive quotidianamente:
- Le peñas flamencas: La Buena Gente, La Buleria, Los Cernicalos, circoli culturali dove artisti locali si esibiscono in spettacoli organizzati per i soci e in alcune occasioni aperti al pubblico
- I tabancos: El Pasaje, La Feria, La Cruz Vieja, antiche taverne dove si serve sherry accompagnato da tapas accompagnati da uno spettacolo flamenco.
- I tablaos: La Gauarida del Angel, Puro Arte, locali dedicati alle esibizioni di flamenco, che offrono al viaggiatore uno spettacolo coinvolgente e di qualità.
- Associazioni culturali: luoghi aperti al pubblico dove oltre a degustare piatti tipici si può godere di uno spettacolo di flamenco.
Zambomba: il Natale a Jerez
Dalla fine del mese di Novembre e fino alla vigilia di Natale si celebrano “Zambombas” nelle “peñas”, cortili e piazzette degli ambienti più flamenchi e gitani di Jerez, ma anche in teatro e nei “tablaos”, dove questa celebrazione natalizia diventa un vero spettacolo.
Se la tradizione della Zambomba ti incuriosisce, scopri di più leggendo l’articolo dedicato: ti porterà ancora più dentro la magia del Natale a Jerez

Jerez: Il Santuario del Flamenco


Flamenco tutto l’anno
Jerez dela Frontera per essere la culla del flamenco gode di una programmazione di eventi che si snodano durante tutto l’arco dell’anno.
Ogni anno, tra febbraio e marzo, la città si trasforma grazie al Festival de Jerez, uno degli eventi più importanti al mondo dedicati al flamenco.
Il festival si sviluppa con momenti di studio con artisti di quest’arte suddivisi nell’arco della giornata in luoghi emblematici della città: teatri, musei, bodegas per terminare la giornata con spettacoli di alto livello nel teatroVillamarta, cantina Gonzales Byass o sala Compania.
Dopo il Festival del Flamenco la città entra nella suggestiva atmosfera della Settimana Santa, con le saetas che risuonano dai balconi e dalle chiese, donando intensità e spiritualità a questa manifestazione unica.
Poco dopo, con l’arrivo della Feria, Jerez si accende di luci, colori e musica, dando il via alla programmazione estiva che porta il flamenco tra piazze, chiostri e locali, rendendo ogni stagione un’occasione per vivere l’arte della città.
Oltre ai grandi eventi, ci sono appuntamenti che scandiscono la vita culturale di Jerez durante tutto l’anno. L’estate si anima con il Viernes Flamenco, che si sviluppa nel suggestivo chiostro di Santo Domingo, e con la Fiesta de la Bulería, che chiude la stagione estiva verso la fine di agosto con energia, ritmo e passione travolgenti.
Jerez e il suo rapporto con il flamenco moderno
Dagli anni ’50 in poi antropologi e i musicisti si dedicarono con passione a comprendere e documentare questa straordinaria forma d’arte, tanto che, poco a poco, il flamenco trovò un posto anche nel mondo accademico. Nacquero i primi concorsi musicali, e a Jerez de la Frontera si istituì la prima cattedra di flamencologia, la prima al mondo.
Negli anni ’70, la Spagna viveva un fermento sociale e politico senza precedenti. La società stava cambiando, e nuovi suoni, stili e influenze musicali arrivavano dall’Europa e dagli Stati Uniti. In quegli anni, artisti come Tomatito, Paco de Lucía, Camarón de la Isla diedero un impulso creativo al flamenco, facendolo conoscere anche oltre i confini della Spagna, rompendo con la tradizione antica.

Il fatto che molti degli interpreti di questa nuova musica siano anche cantanti riconosciuti, nel caso di José Mercé, India Martínez, Rosalía e altri, ha portato ad etichettare tutto ciò che eseguono come flamenco, anche se il genere delle loro canzoni differisce parecchio dal flamenco classico.
Da un’altra parte artisti come Miguel Poveda, Mayte Martín, Marina Heredia, Estrella Morente, Niña Pastori, senza rinunciare ai vantaggi artistici ed economici del nuovo flamenco, mantengono nelle loro interpretazioni un peso maggiore del flamenco concepito nel senso più classico del termine.
Le accademie di ballo
La nascita delle accademie risale a diversi decenni fa, quando alcuni bailaores e bailaoras fra questi Angelita Gómez, Juan Parra, Chiqui di Jerez, Maria del Mar Moreno, Andrés Peña, María José Franco,desiderosi di preservare e tramandare quest’arte straordinaria, hanno deciso di dare vita a luoghi dove il flamenco potesse non solo essere insegnato, ma vissuto, respirato, sentito in ogni fibra del corpo.
Queste scuole offrono corsi per tutti i livelli: da chi si avvicina per la prima volta al flamenco, a chi vuole affinare la propria tecnica.


Jerez de la Frontera: cuore pulsante della cultura flamenca
Se ti trovi, come me, a passeggiare per le calli del centro storico di Jerez de la Frontera, percepisci subito l’anima vibrante della città: il flamenco è ovunque.
I centri tematici dedicati a questa arte offrono un’introduzione perfetta: il Centro Andaluso del Flamenco, con la sua Cattedra di Flamencologia e Studi Folclorici Andalusi, la tradizione si intreccia con la ricerca, e ogni visita diventa un’esperienza immersiva tra storia e passione.
Ospita spesso mostre relazionate al mondo del flamenco, mentre a ciclo continuo si può godere della visione di antiche pellicole.
Ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 14:00
Proseguendo tra vicoli e piazze, scopri un’altra anima della città: quella dell’artigianato flamenco. I laboratori di sarti traboccano di colori, tessuti pregiati e dettagli curati: abiti da flamenca, sciali, scarpe e accessori che raccontano storie di creatività e dedizione.
- Flamenco Fatima Canca – calle Torneria,6
- Tamara Flamenco Danza – calle Santa Maria,5
- Micaela Villa – calle Honda,8
- Calzado Senovilla – calle Francos,8

copyright Flamenco Fatima Canca
E poi c’è la musica, cuore pulsante di Jerez. Molti i negozi che vendono strumenti musicali oltre che dischi dalle vecchie produzioni in vinile e nuove produzioni in CD.
Qui ne segnalo due che sono anche i miei preferiti!
- Malamusica- calle Medina,10
- Abrines musica -calle Lanceria,10


I Migliori Luoghi per Vivere il Flamenco a Jerez
Tradizionalmente riconosciuti, I luoghi istituzionali dove si può vivere il flamenco sono le peñas flamencas, circoli culturali dedicati al flamenco, dove si respira un’atmosfera familiare e genuina. Frequentate da appassionati, soci, artisti e spesso anche dalle famiglie dei ballerini e musicisti, le peñas sono luoghi dove il flamenco non è solo spettacolo, ma anche incontro, condivisione, storia.
Peña Flamenca La Bulería, Peña Flamenca Tío José de Paula, La Buena gente, Luis de la Pica sono tra le più famose di Jerez. L’entrata in questi luoghi generalmente è libera, si possono degustare tapas tipiche, un buon sherry e godere di uno spettacolo di “puro” flamenco.
Locali Storici di Jerez


copyright Puro Arte

Se passi per Jerez e vuoi godere di un autentico spettacolo di professionisti del flamenco accompagnato da buon vino sherry, tapas o da una cena spagnola non puoi non fermarti al Tabanco el Pasaje o Al Tablao Puro Arte, conosciuti in tutto il mondo per la qualità degli spettacoli e la professionalità degli artisti.
Si tratta di locali pensati appositamente per esibizioni di flamenco. Qui il palco è a pochi passi dal pubblico, si può sentire ogni battito di tacchi, ogni respiro e ogni nota che vibra nell’aria. È il luogo ideale per chi vuole vivere un’esperienza pura, vedere da vicino i movimenti e le espressioni degli artisti, lasciarsi coinvolgere da ogni sfumatura del loro talento.
Il tabanco “El Pasaje”, il più vecchio di Jerez compirà 100 anni nel 2025 offre spettacoli di flamenco tutti i giorni a pranzo e cena.
Il Tablao “Puro Arte” offre uno spettacolo di flamenco con possibilità di degustare uno sherry o una cena tipica spagnola tutti i giorni a partire dalle 19:00.
Le Esperienze di Flamenco da Non Perdere a Jerez
A seconda della stagione a Jerez de la Frontera si può godere del flamenco in tutte le sue sfaccettature
- Le zambombas durante le feste di Natale con i villancicos flamenchi
- Febbraio Festival del Flamenco: spettacoli, corsi, mostre tutte sul tema flamenco
- Pasqua: Settimana Santa e le saete cantate lungo le vie
- Maggio e La Feria: una settimana di danze dove nelle “casetas” oltre a ballare las sevillanas a Jerez è d’obbligo “una pataita” di bulería
- Da non perdere la stagione estiva con concerti e spettacoli di flamenco offerti nella meravigliosa cornice del Claustro di Santo Domingo con il Viernes flamenco o la Fiesta de la Bulería.
- 16 Novembre il flamenco Patrimonio Immateriale dell’Umanità: molti gli spettacoli e i flash mob nei luoghi emblematici della città!
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Curiosità e Miti sul Flamenco
Quando parliamo di flamenco dobbiamo considerare che ci troviamo di fronte a qualcosa di complesso, ad una vera e propria cultura che ha dato vita ad una forma di arte molto vasta e antica, di cui non è facile trovare documenti scritti. La maggior parte delle informazioni sono giunte fino ai giorni nostri grazie ad una tradizione prevalentemente orale.
Cosa Significa il Nome Flamenco?

Molte le teorie che hanno tentato di dare un significato alla parola FLAMENCO.
Una legata alle origini: i gitani, ad esempio, venivano chiamati flamencos, perché si credeva erroneamente che essi provenissero dai Paesi Bassi (Fiamminghi). Teoria ampliamente superata dalla documentazione incontrata negli archivi storici spagnoli.
Altre interpretazioni trovano dei legami con la traduzione letterale di flamenco dallo spagnolo, che significa “fenicottero”.
Flamenco potrebbe inoltre provenire da Flamancia, Flama, Llama e quindi fiamma: sarebbe quindi un modo di definire il temperamento dei gitani e della loro arte.
Un’altra interpretazione collega la parola Flamenco a “felah-mengu”, ovvero, dall’arabo, contadino fuggito, riferito ai gitani che si rifugiarono nei monti per sfuggire alle persecuzioni.
Il Flamenco tra Mito e Realtà
Quando si parla di “Flamenco”, comunemente, si tende a pensare ad uno spettacolo di musica spagnola, con un chitarrista, un cantante, una ballerina con una rosa tra i capelli e un’ampia gonna e magari un ballerino che ci sorprende con la ritmica dei piedi e la sua potenza fisica.
Al giorno d’oggi sappiamo che parlando di Flamenco ci si riferisce a una forma d’arte vasta e antica oltre che a una cultura.
Una curiosità propria di Jerez è il suo legame fra vino e flamenco: qui tutti vivono il compás e respirano lo sherry, come se fossero parte della vita stessa.
Studiosi appassionati si riuniscono spesso per raccontare questa connessione unica, cercando di catturare l’anima di un legame che vive tra musica e vino: Il pizzicare le corde per una buleria associato al pizzicore in gola del vino fino, l’amontillato e la rotondità della bulería per soleá, il mistero del palo cortado e il cante della siguiriya, la suavità del cream e il fandango, momenti, in cui musica e vino diventano una cosa sola, un tutt’uno che si sente nel cuore.
Il Flamenco: L’Essenza di Jerez Che Devi Vivere
Vieni a conoscere Jerez de la Frontera, preparati a una serata indimenticabile: flamenco travolgente, cucina spagnola autentica e l’energia di un vero tablao!
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